Ciao Janala,
Sicuramente non è un problema di trovare un lavoro. Chi vuole lavorare, un lavoretto se lo trova sempre (commessa, barista, aiuto cuoca, fare le pulizie, babysitting). È vero, si sopravive; il lavoro nero, appunto, ti fa solo sopravvivere.
Il problema è di trovare un lavoro un po’ più decente (receptionist, segretaria/assistente, impiegata), specialmente se si è diplomati o laureati (e non lo si fa per aspirare un giorno per una cedola di pensione, ma semplicemente perché uno dopo tanti anni di studi cerca di avere anche una soddisfazione lavorativa).
Come straniera troverai molte porte chiuse. E se vuoi sfondare bisogna iniziare come un vero outsider, lavorando e dimostrando il triplo impegno rispetto ad una persona locale.
Un’altro problema è decisamente la maternità . Al nord forse si trova il lavoro più flessibile, il part-time. Al centro/sud è molto difficile conciliare il lavoro con la maternità .
Secondo la legge italiana, puoi rimanere a casa anche fino a 3 anni del bambino, la ditta per la quale lavori (e tu hai il contratto indeterminato) ha l’obbligo di mantenere il tuo posto di lavoro. Ufficialmente è così, in realtà capita spesso che se torni non trovi più il tuo posto e ti fanno letteralmente pagare per la tua assenza.
Nella sfera privata è così. Nella sfera statale (difficilmente accessibile per via di concorsi e raccomandazioni in generale + devi anche avere al cittadinanza italiana) è diverso, nessuno ti può fare nulla, puoi usufruire tutti i benefits garantiti per legge.
Per legge puoi anche chiedere il ridimensionamento del impiego da full-time a part-time fino a quando tuo figlio non abbia raggiunto tre anni e poi puoi tornare su tua richiesta al impiego full-time. Di nuovo la sfera privata non ti garantisce questo e la sfera statale sì. Ti può capitare che quando vuoi tornare full-time, te lo semplicemente negano.
L’indennizzo durante la maternità c’è, la lavoratrice di solito lavora fino al 7 mese della gravidanza (c’è la possibilità di lavorare fino all’ottavo- così detta maternità flessibile). Per i 2 mesi prima del parto e i 3 mesi dopo la nascita del bebè si prende l’intero stipendio (parte versa il datore e la parte restante l’INPS). Poi teoricamente puoi tornare a lavorare o a tempo pieno o richiedendo part-time usufruendo dei servizi a pagamento dei nidi d’infanzia oppure avendo un appoggio valido nei suoceri o pagando profumatamente una babysitter preparata ed affidabile (speriamo). Quindi al quinto mese del bebè puoi di nuovo lavorare. Altrimenti te ne puoi pure rimanere a casa fino a 3 anni del bambino, vedi sopra, sperando che la ditta nel frattempo non abbia “ridimensionato†il tuo posto di lavoro. Se torni e non lo trovi, o riesci a trovare “il meglio†che dubito (come una neomamma non ti dà lavoro nessuno) o fai la causa o stringi denti e mangi i bottoni nell’ultimo reparto dell’azienda.
Una volta usufruiti 5 mesi pagati al 100%, come indennizzo durante la tua assenza prendi sempre di meno fino ad una somma molto ridotta, ora non mi ricordo quanto diminuisce ogni mese, tanto funziona come in RC.
Ti do un consiglio da amica/connazionale ti conviene prima inserirsi nel mondo di lavoro, ottenendo un contratto a tempo indeterminato, dopo un po e non subito fare un figlio ed organizzarti come meglio puoi per tornare a lavorare per dimostrare “il tuo attaccamento all’aziendaâ€. Se fai al contrario dovrai fare alcune rinunce, o lavori o fai la mamma, con la conseguenza che al centro sud non trovi nulla come lavoro se non le pulizie, barista, babysitter.
Se ti presenti da q.che parte già con un figlio, non ti danno molta opportunità . La donna ancora oggi viene fortemente penalizzata. Conosco le ragazze italiane valide con due figli che non riescono ad inserirsi, allora o si mettono in proprio oppure lavoricchiano o se ne stanno a casa a carico del marito.
Se ti serve q.sa scrivimi un mp.
Bocca al lupo…